Sull’obbligatorietà delle vaccinazioni

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Sull’obbligatorietà delle vaccinazioni

Per 20 anni ho svolto la mia attività di medico pediatra in Germania dove non esiste l’obbligo di vaccinazione. Ma me lo sarei augurato. Le discussioni con i genitori erano quasi giornaliere (ogni giorno eseguivo tante vaccinazioni), perché anche in Germania la schiera degli scettici non manca di proseliti.
I genitori che non riuscivo a convincere (pochi), li invitavo a trovarsi un altro pediatra. Perché? Perché non volevo essere complice di quella che ritengo tuttora una lesione del diritto all’incolumità dei bambini.

E sì che sono sempre stata un medico alternativo. Mi sono occupata di medicina cinese e di psicosomatica, ho sempre prescritto pochissimi farmaci e sono per un dialogo con il paziente che deve poter decidere insieme al medico la terapia più giusta. Ma ci sono limiti.

Le malattie infantili non sono affatto “benigne”. Bambini che contraggono il morbillo vanno incontro p.e. a complicanze gravi, anche a lungo termine, sulle quali non mi voglio dilungare qui.

Dico però che, se si decide per la obbligatorietà, è un controsenso non estenderla al periodo della scuola. Se si inizia un ciclo di vaccinazioni, bisogna anche terminarlo.
Nei bambini dai sei anni in su, si effettuano i richiami che sono essenziali per garantire il livello di immunità utile a non far più circolare le malattie.
La regolamentazione di materie così delicate non può essere oggetto di compromessi politici, che disconoscono evidenze scientifiche.

Maria Letizia Del Zompo

 

P.S.: La foto non è fuori tema! Proprio i bambini immunodepressi, magari perché hanno dovuto subire una chemioterapia, hanno particolarmente bisogno che tutti gli altri siano vaccinati. Invece che di cancro, rischiano di morire di morbillo, come è già successo, purtroppo. Questo va assolutamente evitato.

By | 2019-06-04T19:23:35+00:00 luglio 24th, 2017|Articoli, Salute|2 Comments