Fui Uomo… ora sono di nuovo a casa

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Fui Uomo… ora sono di nuovo a casa

Sono qui, pronto, non so a cosa.
Intorno a me è ancora buio, ma un tenue bagliore si staglia su un confuso lontano orizzonte. La luce sfrangia man mano l’oscurità e un fine pulviscolo opalescente mi danza attorno. Lo spazio respira, si espande e contrae.

Io sono solamente un palpito, non ho forma, solo intento. L’intento di un gesto. Esisto come un pensiero al centro di questo buio che si va animando di luce e vita e mi ruota intorno. È come un riemergere dal profondo di un sogno, da una dimensione in cui ero, senza averne consapevolezza. Avverto che già esistevo, ma non conoscevo confini.

Forse è questo la consapevolezza, un innalzare frontiere.
Emergere dall’indistinto, oceanico esistere significa sapere di essere altro dall’altro.
È questo il prezzo della coscienza di sé: la distinzione, la demarcazione, la linea di confine che ci separa da tutto ciò che ci circonda.
Forse l’amore nacque per riunire ciò che la consapevolezza divide.

Ora sento affiorare una mano. Vedo dita che si muovono, un pollice in contrapposizione all’indice. Fu questo che contraddistinse l’emergere dell’uomo, lo strumento che gli permise di sottomettere il mondo.
Ma le dita si uniscono di nuovo. È solo un flash ciò che fummo, un miracolo e una dannazione, giardini pensili e cattedrali, ponti e grattacieli, sommergibili e aeroplani, macchine e navicelle spaziale, nubi tossiche, esplosioni, nebbie che toglievano il respiro, lo scioglimento dei ghiacciai.

Ho di nuovo pinne e il mare è la mia casa. L’esperimento uomo si è concluso. I pensieri sono sciabordii e non ho voce. Non quella che vagamente ricordo, ma suoni interrotti e sincopati come un batter di metallo. I confini scemano man mano… ed è finalmente pace.

Testo
Maria Letizia Del Zompo

By | 2020-04-26T17:58:01+00:00 agosto 16th, 2017|Natura, Racconti brevi, Vita|0 Comments