REDDITO DI CITTADINANZA O SUDDITANZA?

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REDDITO DI CITTADINANZA O SUDDITANZA?

Potrei dire che l’idea di un reddito minimo garantito (perché di questo si stratta e non di un reddito di cittadinanza che per definizione dovrebbe essere erogato a tutti, a prescindere dalle condizioni lavorative e di reddito) la trovo giusta. La proposta del M5S è praticamente copiata dalla Germania, almeno nella struttura di fondo.
Potrei dire che, pur trovandomi d’accordo nel titolo, i capitoli di svolgimento sollevano tanti e grandi “MA”:

– Il reddito viene finanziato sostanzialmente in deficit pur rappresentando una spesa corrente che si reiterà negli anni, e che per questo dovrebbe essere preferibilmente finanziata da tagli alle spese o da entrate strutturali come una tassa sui redditi più alti e sui patrimoni;
– È improbabile se non impossibile che la riforma dei centri dell’impiego, vista la condizione in cui versano, si possa attuare in qualche mese per permettere l’erogazione del reddito già ad Aprile del prossimo anno, secondo i principi previsti dal reddito stesso:
– Per evitare abusi sarebbe giusto, parallelamente, avere strumenti per combattere in maniera efficace il lavoro nero;
– Per proporre lavoro bisogna prima averlo (cosa c’è effettivamente nella manovra che possa far pensare ad un significaativo aumento dell’offerta lavoro a breve?)
– Dovrebbe essere garantita una differenza sostanziale tra il reddito di cittadinanza e gli stipendi percepiti per lavori a tempo pieno per evitare che molti preferiscano rimanere a casa e chiedere il reddito di cittadinanza;
– In cosa consisteranno le 8 ore di lavoro utile e gratuito a favore della comunità, chi lo proporrà, e siamo sicuri che non finisca di “bruciare” posti di lavoro?;
– Chi sarà a proporre e organizzare i corsi di formazione, secondo quali criteri, vista la inutilità di molti che ora vengono offerti (buoni solo a far lavorare qualche “istruttore” amico di amici). Non sarebbe meglio cambiare il sistema di formazione, magari prendendo spunto anche in questo campo da quello tedesco, eccellente a mio modesto parere.

Ci sarebbero ancora altre obiezioni, ma tutte quelle elencate e altre non menzionate, decadono alla luce dell’ultima mia considerazione.
Non c’è nulla, a mio parere, che potrà rendere accettabile questo reddito di cittadinanza se l’erogazione del reddito avverrà secondo le modalità annunciate (non c’è ancora nulla di scritto) dagli esponenti del M5S.

Secondo la proposta, il reddito non sarà erogato in contanti ma su una card, probabilmente sul bancomat (lasciamo da parte che molti poveri il conto corrente neanche ce l’hanno, che molti negozi – per non parlare dei nostri mercati rionali – non permettono di pagare via POS, soprattutto al sud), e potrà essere utilizzate solo per alcune spese ritenute essenziali.
Di Maio si è spinto a dire che non saranno possibili spese “immorali” (Sorvoliamo, che è meglio). Non sarà possibile l’acquisto di articoli elettronici come telefonini e televisori, e mi chiedo se anche l’acquisto di un libro, un biglietto d’ingresso per il cinema, il teatro o un museo, saranno considerati beni superflui. Non si potranno effettuare acquisti all’estero. Addirittura si parla di far spendere i soldi del RdC solo in prodotti italiani. Sarà tracciato qualsiasi acquisto, non sarà possibile o sarà penalizzato il risparmio.

Questo non è aiuto ma controllo, negazione della dignità del singolo, limitazione del bene inalienabile della libertà di scelta. Questa non è la spia, ma il palesamento di una ideologia in cui il singolo non conta in quanto individuo con propri sogni e aspettative, con la propria singolarità e quindi anche possibilità di trasgressione, ma in quanto e SOLO come anello di un ingranaggio, in quanto cellula di un collettivo verso il quale non è possibile esprimere dissenso e il cui presunto benessere è prioritario se non addirittura assoluto, avente il diritto di calpestare i sogni, le aspettative, la dignità del singolo.

È la versione moderna di una ideologia comunista, un grande Fratello che opera all’interno di una società apparentemente libera ma schiavizzata da un controllo capillare, spesso occulto, reso possibile dalle moderne tecnologie attraverso le quali le opinioni del singolo vengono forgiate e deviate da notizie palesemente false o più subdolamente verosimili che vengono riversate a iosa nella rete.

No, questo reddito di cittadinanza non è cibo per i poveri, ma una mela velenosa, un cibo che dovrebbe dar sollievo, ma che al contrario è destinato a corrompere le coscienze e a seppellire la dignità umana.

 

Maria Letizia Del Zompo

 

By | 2018-10-04T11:06:14+00:00 ottobre 4th, 2018|Articoli, Politica-Società-Ambiente|0 Comments