A un mondo che non mi vedrà mai crescere

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A un mondo che non mi vedrà mai crescere

Mi avevano sussurrato
che il mondo è un posto bello in cui crescere,
diventare grandi, giocare con altri bambini.
Mi avevano detto
che sarei potuto diventare qualcuno,
avrei potuto costruire ponti e aeroplani,
spegnere incendi,
curare ferite,
sfornare pane buono.
Mi avevano raccontato che avrei amato,
baciato, abbracciato,
accarezzato,
riso e pianto,
avrei sudato e avuto la pelle d’oca.
Mi avevano sussurrato
che avrei avuto la pancia sazia di cibo
e gli occhi pieni di sogni.

Ma ora sono qui, nel buio,
l’acqua fredda mi stringe il cuore.
Sono un grumo di gelo e oblio.
L’acqua mi riempie i polmoni
e affoga tutti i miei sogni.
Nel mondo non c’è posto per me.
Non sarò mai uno scolaro,
una mamma, un papà
un ingegnere, un insegnante,
un contadino.
Sono solo un grumo di sangue raggelato,
e senza nome.
Nell’azzurra culla della vita
il mio respiro si è spento.

Ho sentito gridare mia madre,
ho avvertito piangere mio padre,
ho sentito urlare loro i nostri nomi.
Poi sono scivolato
via dalle loro mani
e mi ha abbracciato l’oscurità.

A Dio chiederò perché non avessi terra
dove mettere radici,
né cielo per far volare i miei sogni.
Volevo solo crescere e dare frutti.
I frutti sono dolci e gustosi
in tutti gli angoli del mondo.

© Maria Letizia Del Zompo

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By | 2020-04-26T16:38:09+00:00 luglio 9th, 2019|Poesie, Politica-Società-Ambiente|0 Comments