La miope, autolesionistica, irresponsabile speculazione sul “caso Bibbiano”

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La miope, autolesionistica, irresponsabile speculazione sul “caso Bibbiano”

Perché dopo il mio primo commento a caldo, non ho scritto più nulla su Bibbiano?

Perché la maniera in cui si sta discutendo del caso è aberrante.
Prima di tutto: ciò che è una ipotesi  – gravissima – di accusa  ha già trovato in una opinione pubblica aizzata dagli sciacalli di turno i suoi colpevoli. Provate ad immaginare, solo per un attimo, cosa ciò può significare per l’accusato di un crimine così abominevole se fosse e venisse poi riconosciuto innocente. Solo questo dovrebbe indurci alla prudenza.

Ma ci sono in ballo i bambini, direte! E proprio qui risiede l’aberrazione più grande.

La speculazione politica, giornalistica, l’interessamento di molti a volte morboso se non sensazionalistico verso il “caso di Bibbiano” rischia di fare di tutt’erba un fascio, di nuocere proprio ai bambini che si vorrebbero proteggere, di distruggere un intero sistema atto a tutelare i minori vittime di maltrattamenti, abusi , famiglie disfunzionali che compromettono la salute fisica e psichica dei loro figli.

Non si parla del caso per quello che è: una – eventuale – deviazione inaccettabile di un sistema di protezione minorile, una violazione delle regole etiche, professionali e delle norme di legge che va severamente punita.

Si tratta il caso “Bibbiano” come il simbolo di un sistema di affidamento che in toto va rivisto e stigmatizzato. Ai genitori disponibili per un affido si chiede già: “Lo fate per soldi?” L’idea che si vuol far passare è che tutti gli affidamenti o la maggior parte di essi sono ingiusti, che non esistono genitori “abusanti” o profondamente inadatti, che non bisogna ficcare il naso in una famiglia, che le botte sono tali solo se reiterate, che i bambini, che piangono al momento dell’allontanamento, lo fanno perché nella loro famiglia di origine stanno “benissimo”, sono “i bambini più felici del mondo” e l’allontanamento è sempre un’ingiustizia.

Dimentichiamoci dei dati, del fatto che tantissimi sono i casi di bambini picchiati anche fino alla morte, scordiamoci che circa una bambina su quattro e un bambino su dodici è molestato o abusato sessualmente per lo più da familiari, parenti, amici di famiglia; dimentichiamoci della realtà di molti genitori che non riescono a soddisfare i bisogni primari di accudimento e amore dei propri cuccioli.

Buttiamo l’acqua sporca con il bambino, criminalizziamo il sistema dell’affidamento (vi ricorda qualcosa?) per poi lamentarci e far girare in rete i filmati di mamme e papà che picchiano i loro figli chiedendoci perché non si faccia nulla..

Stiamo diventando un popolo schizofrenico, infantile, incapace di vedere le cose nella loro complessità. Abbiamo bisogno di prede sulle quali avventarci, di bandiere dietro le quali correre, di semplici parole d’ordine da seguire come piccoli soldatini al soldo dell’ipnotizzatore di turno. Stiamo diventando individui che non si fermano davanti a nulla pur di poterne avere un tornaconto politico, di immagine, personale.

Continuiamo a gridare e “allora Bibbiano”, senza fare distinguo, senza fermarci a riflettere seriamente su tutte le implicazioni del caso, senza rispettare il lavoro della magistratura, senza pensare veramente al benessere dei bambini, che va oltre la risoluzione di questo caso giudiziario rispetto al quale possiamo solo augurarci che venga risolto velocemente. Che sia fatta giustizia, che ai bambini venga restituita la serenità che meritano e alla quale hanno diritto, che i colpevoli vengano severamente puniti!

Se veramente vogliamo proteggere i nostri e i bambini di tutti impariamo a riflettere, a distinguere, ad approfondire, a trovare soluzioni intelligenti e lungimiranti ai problemi che abbiamo di fronte. Il resto è solo miope, autolesionistica, irresponsabile speculazione atta a renderci marionette, sudditi, persone arrabbiate e infelici.

© Maria Letizia Del Zompo

 

Leggi anche:
– Studio ONU sulla violenza contro i bambini – Statistiche
– 
Violenza sui minori, i dati della vergogna

 

By | 2019-07-25T17:56:23+00:00 luglio 24th, 2019|Articoli, Politica-Società-Ambiente|0 Comments