A mia madre – Questo post è dedicato a a mia madre, che ho perso ormai sette anni fa. Ho perso la sua vicinanza terrena, e mi manca molto la sua presenza, la sua voce, la sua maniera di sostenermi e “tifare” per me, perché riuscissi a condurre una vita felice. Ma tutti i ricordi di lei e noi sono intatti, intatta è la tenerezza che mi ha trasmesso e insegnato, intatto e limpido l’amore che ci ha unite.
Di seguito tre poesie dedicate a mia madre. A mia madre e a tutte le mamme del mondo.
Vola libera, mamma
– A mia madre –
© Maria Letizia Del Zompo
Poesia inserita nel libro di poesie e racconti “Ululare alla luna“,
Edizioni Nulla die 2024
Informazioni sul mio ultimo libro → QUI
Leggi anche: A mio padre
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Il pregiato filo
– A mia madre –
Madre,
quando ti ho lasciata
sedevi sulla cima del monte
a discutere con gli angeli.
Dimentica delle vette
scendevo
sui sentieri che inseguivano l’orizzonte,
smettendo le vesti
che per me avevi tessuto.
Una ad una
le ho depositate tra le pietre,
talora rinnegandoti,
talora imprecando il tuo nome.
Finché la mia nudità
rivendicò nuovi costumi,
vesti pregiate
per celebrare il mio nuovo esser donna.
Ma inseguendo l’orizzonte,
mi accorsi d’un tratto
che il sentiero girava in tondo.
La stessa curva, lo stesso anfratto
aspettavano pazienti
e sorridevano al mio ritorno.
E tu sedevi ancora lì
sulla cima del monte,
a tessere con gli angeli
delle mie nuove vesti
il pregiato filo.
© Maria Letizia Del Zompo
Dalla raccolta “Rubo parole al cielo”
La singola poesia da condividere la trovi → QUI
Chiudiamo per un po’ gli occhi insieme, mamma
– A mia madre –
Chiudiamo per un po’ gli occhi insieme, mamma
cavalchiamo il mare e gli azzurri,
sfidiamo i cieli,
precipitiamo ad ali spiegate.
Lascia che ci ripeschi il vento.
Dammi la mano, sono qui
a seguire il tuo respiro
e i tuoi sogni oltre l’orizzonte.
Ti vedo camminare sulla riva
appena i piedi nell’acqua,
ti volti e mi sorridi,
fai un cenno con la mano,
indugi, chini il capo…
Ti ricordi di te bambina,
il tuo sorriso come giorni di piena estate
nonostante l’inverno di quegli anni.
Avevi capelli d’oro
e occhi di giada…
Sei ancora così bella, sai?
Oltre la sofferenza
è intatto il tuo splendore.
Come ringraziarti per avermi amato
ancor prima di udire
il mio primo respiro.
Ora sono qui, con te
in riva a questo mare.
Lascia che le onde tornino,
lascia che il cielo ti rechi ancora un volo,
nell’azzurro.
© Maria Letizia Del Zompo
Dalla raccolta “Rubo parole al cielo”
La singola poesia da condividere la trovi → QUI
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