La casa – una poesia, un sogno, una realtà. Casa Varanda

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La casa – una poesia, un sogno, una realtà. Casa Varanda

Mentre eseguivo una ricerca su alcune citazioni d’autore, mi sono imbattuta per caso in un articolo riguardante una casa dalle pareti di vetro immersa nella foresta pluviale brasiliana, presso Rio de Janeiro. Si tratta di Casa Varanda, progettata dall’architetto Carla Juacaba.
La casa, lunga 24 e larga 6 metri, ha pareti costituite da immense vetrate trasparenti, così che si ha l’impressione di essere totalmente immersi nella natura.

Questa splendida casa mi ha riportato alla memoria una poesia, scritta diversi anni fa e rimasta inedita, che ora voglio proporvi. È come se si fosse realizzato un sogno, dalle pagine alla realtà, dalla fantasia alla concretezza.
Ora ho un luogo della mia fantasia che so essere anche nella realtà… e mi rende felice.

La Casa

C’era una volta una casa
che pensavo mi appartenesse
avendola eretta con cemento e fil di ferro,
con mattoni e calce.
L’avevo lasciata lì,
concedendole solo
le mie brevi pause pomeridiane
e le lunghe notti insonni.

Un bel giorno
decisi di andarmene altrove.
Mi avevano annoiato le sue pareti
sempre uguali
e i suoi soffitti cupi e taciturni.
La vendetti a chi la volle,
pensando di farmi un piacere.

Un giorno tornai e scoprii l’incanto.
Sembrava esser rimasta uguale
con le sua mura bianche e di poche parole,
ma entrata nel suo ventre
mi salutarono il cielo e il verde degli alberi.
I colori dell’estate mi danzavano attorno
celebrando i loro rituali di gioia.
Il soffitto di cemento, mal intonacato
era scomparso,
una cupola di vetro
aveva preso il suo posto.

Sentii una stretta al cuore.
Era bastato così poco,
cambiare il materiale del soffitto
per fare della casa
che avevo svenduto, per noia
la casa dei miei sogni.
Una casa che odorava ora
d’intonaco e limoni,
di vernice e salsedine,
visitata dai gabbiani a pranzo
e dalle civette la sera,
che seguiva il corso delle nuvole
ne studiava le rotte
e dava rifugio al vento.

Rimasi lì,
impietrita dal dolore
e dalla vergogna di non aver saputo
amare la mia casa abbastanza
da poterle dare
un altro volto.

Maria Letizia Del Zompo

By | 2020-04-26T13:57:15+00:00 giugno 12th, 2019|Articoli, Curiosità, Natura, Poesie, Vita|0 Comments