La guerra contro le ONG: la campagna elettorale permanente di Salvini

Home/Articoli/Politica-Società-Ambiente/La guerra contro le ONG: la campagna elettorale permanente di Salvini

La guerra contro le ONG: la campagna elettorale permanente di Salvini

I FATTI NON INTERESSANO

Caso Sea Watch:

  • La Corte Europea dei diritti dell’uomo era stata interpellata sulla possibilità che ci fossero le circostanze per indicare misure provvisorie, cioè misure di emergenza che, secondo la prassi della Corte, si applicano solo in caso di rischio imminente e irreparabile per la salute. Gli stessi criteri per cui un uomo gravemente malato è già stato fatto sbarcare. La Corte ha risposto che al momento del ricorso non c’erano le circostanze per indicare tali misure di emergenza. Salvini commenta “”Anche la Corte Europea di Strasburgo conferma la scelta di ordine, buon senso, legalità e giustizia dell’Italia: porti chiusi ai trafficanti di esseri umani e ai loro complici.”, travisando completamente la delibera della corte europea, che non ha detto nulla al riguardo. Ma questo non interessa
  • Continuano gli sbarchi fantasma, i piccoli “barchini” con solo qualche persona a bordo, spesso provenienti dalla Tunisia: circa 300 persone nell’ultimo mese, almeno mille dall’inizio dell’anno. Frontex ha segnalato che le piccole imbarcazioni vengono messe in mare da navi “madre”, evidentemente per eludere i controlli. Mentre i migranti sulle ONG provengono spesso da Paesi in guerra o comunque inseriti nella lista di quelli che danno il diritto al riconoscimento dello stato di rifugiato, quelli dei barchini sembra siano per lo più migranti economici, qualche volta persone dedite al crimine. Ma questo non interessa
  • Tanti migranti arrivano via terra, attraverso la rotta balcanica, o sugli aerei con regolare visto turistico. Ma questo non interessa
  • I migranti irregolari non vengono rimpatriati in numero maggiore che in passato, come Salvini aveva promesso. Ma questo non interessa
  • Nell’ultimo anno ci sono stati almeno 1500 immigrati di ritorno, cioè quegli immigrati che gli altri Paesi, come la Germania, ci rimandano indietro, in base agli accordi presi tra gli Stati. Ma questo non interessa
  • La politica europea sull’immigrazione non esiste, perché non è di competenza del Parlamento Europeo, ma della Commissione, cioè dei singoli Stati e dei patti stipulati tra loro, come il regolamento di Dublino, le cui modifiche a favore del nostro Paese, sono state cassate proprio dai rappresentati dell’attuale Governo. Salvini che si scaglia contro l’Europa, in verità, si lamenta di quella politica che sarebbe la norma se ci fosse l’Europa che lui vuole, quella degli Stati sovrani. La pessima gestione dell’immigrazione è data dal fatto che sono i singoli Stati europei ad occuparsene e non l’EUROPA. Ma questo non interessa

A Salvini e ai suoi accoliti non interessa tutto questo. Interessano le ONG.
Perché? Perché le ONG sono un simbolo e sono un diversivo perfetto.

– Le ONG sono il simbolo di quelle persone che agiscono seguendo principi inderogabili e non barattabili di umanità. Uno spauracchio per chi cerca solo seguaci.
– Le ONG raccolgono persone bisognose, che scappano da guerre, fame, torture e di pelle nera. La pelle nera si presta a stuzzicare la pancia razzista dell’Italia e a raggiungere in maniera più subdola e veloce quell’intorpidimento delle coscienze verso la sofferenza degli altri, che è il terreno fertile su cui semina la destra.
– Ci saranno sempre persone disperate che si metteranno in mare e ci saranno sempre altre che cercheranno di salvarle.

Ciò offre a Salvini la possibilità di una propaganda permanente che gli permette di distogliere l’attenzione dai problemi riguardanti l’immigrazione e la sicurezza che non riesce a risolvere, e da tutti gli altri gravissimi problemi che interessano il nostro Paese e il resto mondo: dalla disoccupazione alla crisi economica, dalla corruzione alle mafie, dalle disuguaglianze alla violazione dei diritti umani, dai cambiamenti climatici all’egemonia delle grandi potenze che vogliono distruggere l’Europa per avere mano libera.

Da questa ipnosi di massa si uscirà o dopo essere andati a sbattere ed esserci fatti molto male o con una vasta presa di coscienza. Sarebbe preferibile per noi tutti la seconda opzione, ma temo sia tardi per invertire la rotta.

Articolo di © Maria Letizia del Zompo

P.S.: Un plauso al coraggioso comandante della Sea Watch 3 Carola Rakete che, intervistata, ha detto “La mia vita è stata facile, ho potuto frequentare tre università, a 23 anni mi sono laureata. Sono bianca, tedesca, nata in un Paese ricco e con il passaporto giusto. Quando me ne sono resa conto, ho sentito un obbligo morale di aiutare chi non aveva le mie stesse opportunità”
Una lezione di vita difficile da digerire per chi si nutre di odio.

By | 2019-06-30T08:44:13+00:00 giugno 27th, 2019|Articoli, Politica-Società-Ambiente|0 Comments